LUNA DEL CERVO
Un laboratorio a cielo aperto

Luna del Cervo è il nome presente nel calendario lunare degli indigeni del Nord America, in particolare quello delle tribù degli Algonchini. Secondo i Nativi Americani questo periodo è considerato favorevole per trarre beneficio dalle energie lunari e per attingere ad una determinazione più forte verso il cambiamento. Questa fase lunare ci invita, quindi, a sfruttare al massimo le nostre risorse interiori.
Per assorbire la massima potenza dal pianeta, gli sciamani si esponevano in meditazione ai suoi raggi, accumulando così tutti gli influssi dentro se stessi. Anche posizionare durante la notte una o più ciotole d’acqua, in ceramica, argilla o legna, asserviva a questo scopo. Le energie lunari tendono a raccogliersi nell’acqua in quanto elementi fortemente connessi tra loro come dimostrato da studi astronomici che sottolineano l’influenza della Luna su alcuni aspetti vitali della Terra, ad esempio l’andamento delle maree.

Il progetto sarà presentato la sera del 3 luglio 2023 negli spazi dell’Accademia di Belle Arti di Lecce. 
Per una raccolta accurata delle informazioni utili allo sviluppo progettuale abbiamo creato dei gruppi di indagine su 3 diverse direttive:

-ricerche storiche,
-comparazione sui miti e i simboli della fase lunare,
-valutazione e scelta degli spazi installativi.

Attiva già dal 1960, l’Accademia di Belle Arti di Lecce, solo dagli anni ‘70 sarà ubicata presso la sede attuale, nell’antico convento domenicano di S. Giovanni D’Aymo. La fondazione del convento dei domenicani ha origini ben più remote, risale infatti al 1389, divenendo nel 1652 anche sede del Centro di Studi filosofici e teologici dei Padri Predicatori. Nel 1809, a causa delle leggi eversive, il convento venne soppresso e tre anni dopo, nel 1812, vi si impiantò la manifattura tabacchi.
Nel 1960 l’ex convento venne abbandonato e gli impianti di produzione del tabacco trasferiti in una moderna struttura fuori città. Infine, fu consegnato al Ministero della Pubblica Istruzione e adibito a sede dell’Accademia di Belle Arti.

Alla luce delle nostre ricerche abbiamo selezionato tre spazi che saranno allestiti secondo una progettualità di intervento con opere installative e performative in uno scenario da intendersi come un ecosistema multimodale e multisensoriale coerente: la corte, le scale e il giardino.
Questi tre ambienti sono naturalmente ricchi di un grande potenziale, forti di un’atmosfera molto suggestiva sono stati ritenuti i più adatti alla realizzazione del progetto.
Da subito l’obiettivo collettivo si è concentrato su un percorso immersivo che procurasse un’esperienza emozionale e coinvolgente attraverso l’uso di media diversi per restituire allo spettatore la magia legata al rito sciamanico e alla simbologia della Luna.
Sono stati effettuati numerosi sopralluoghi presso ciascuno spazio dai quali abbiamo tratto i nostri elementi di giudizio e di valutazione.

GLI SPAZI 
Il Giardino
Il giardino pensile è uno dei punti che vanta la migliore visuale per osservare il fenomeno della Luna piena.
L’area trapezoidale è divisa in aiuole da sentieri percorribili dallo spettatore, all’interno delle quali sono presenti una fontana, collocata nella parte centrale, e una statua in pietra di una santa ignota.
In questo spazio verrà realizzata una performance ispirata alle azioni rituali delle antiche tribù dei Nativi americani. Il nostro intervento artistico prevederà nella progettazione di azioni performative e opere installative con l’obiettivo di creare una connessione spirituale con la Luna e la Natura, al fine di accompagnare lo spettatore in un percorso mistico e multisensoriale.

La Scala
Il progetto consiste in un’esperienza multisensoriale che conduce, attraverso un percorso di discensione della scala a chiocciola, ad un viaggio iniziatico che rievoca il significato psicologico di crescita interiore, proprio come l’energia risvegliata e sprigionata nella notte della “Luna del Cervo”.
Partendo da uno stanzino, completamente vuoto, bianco, minimale,che rievoca il limbo, si arriva alla base della struttura metallica che rievoca invece la rinascita, strettamente legata alla natura. Questa discensione porta lo spettatore a riflettere e meditare sull’energia lunare sprigionata dalla “Luna del Cervo”. Attraverso l’esperienza multisensoriale di suoni, luci, odori e performance, faremo vivere un’esperienza trascendentale di ricollegamento tra l’uomo e la natura.

Il Chiostro
L’Accademia è adiacente a Porta Rudiae, uno degli ingressi al centro storico. Al suo interno troviamo un’elegante chiostro, di pianta rettangolare con arcate e pozzo centrale, racchiuso dalle mura cinquecentesche. 
In tale occasione, nel suddetto luogo, verranno evidenziati gli elementi architettonici in pietra leccese e in modo particolare, il pozzo centrale attraverso giochi di luci, suoni e azioni performative, capaci di rendere la luna protagonista indiscussa dello spazio, esaltando il tema dell’evento.

Il nostro scopo è condurre il fruitore in un ambiente immersivo, suggestivo e mistico.

Il team studentesse e studenti di Luna del Cervo